Intervista al Console del Ghana

Quando si parla di investimenti immobiliari all'estero, il pensiero va subito a Londra, New York, le Canarie o la Grecia. Questi però non sono gli unici luoghi dove investire in immobili fuori dal territorio nazionale. Esistono infatti altri mercati in crescita a cui generalmente non si pensa.

Ho chiesto al Console Onorario del Ghana dott. De Fazio Salvatore, quali prospettive d'investimento offre questo paese emergente del continente Africano.

Sig. Console buongiorno,

Le pongo subito la domanda cruciale. Il Ghana si può considerare un paese sicuro?

Le rispondo subito di sì. Il Ghana è una repubblica democratica presidenziale come altre nel mondo, ed è indipendente dall'ormai lontano 1960. Inoltre il paese è membro di organizzazioni internazionali come il Commonwealth e le Nazioni Unite.

Quali sono le previsioni di crescita economica?

Il Ghana è considerato a ragione, uno dei paesi più industrializzati dell'Africa. Negli ultimi anni il prodotto interno lordo è andato al galoppo, crescendo mediamente del 7% all'anno, e quasi il 9% nel 2017/2018. È pur vero però che la crisi mondiale, soprattutto degli energetici, non sta ultimamente aiutando la crescita del paese secondo le previsioni del governo.

Qual è il reddito medio procapite?

Non è sicuramente in linea con quello dei paesi occidentali più sviluppati, e si attesta intorno ai 4-5.000 euro annui per operai e impiegati, ma può arrivare fino a 20-25.000 euro per professionalità più di spicco.

Parliamo ora del settore delle costruzioni: un imprenditore che avesse voglia d'investire in Ghana, verso quali opere dovrebbe orientarsi?

In questo campo c'è l'imbarazzo della scelta. Grandi infrastrutture, abitazioni residenziali, settore turistico. Per iniziare a farsi un'idea si può guardare alle diverse realtà italiane che operano già sul territorio, mi viene in mente la Consar per citarne una. In Ghana comunque c'è ancora molto da fare, e quello delle costruzioni è sicuramente uno dei pilastri dell'economia locale.

Tornando alle opere, quello turistico è un settore sicuramente in crescita. La facilità con cui si può comunicare in inglese insieme alla stabilità politica ed economica di questi ultimi anni, rendono il paese attraente per i turisti esteri. Durante i recenti viaggi di lavoro ho potuto tra l'altro apprezzare la bellezza di diverse località dell'entroterra e costiere. Pur non essendo un investitore immobiliare, direi che tutta la costa, da New Town ad Aflao, è sicuramente un buon punto di partenza. Se dovesse fare un viaggio in Ghana, non deve assolutamente perdere le spiagge di Labadi e Kokobrite.

Altri possibili sviluppi?

Per rimanere in tema e visto il basso costo della manodopera locale, agli imprenditori che vogliono investire in Ghana consiglio comunque di guardare anche verso l'indotto che genera il settore delle costruzioni, soprattutto in relazione alla produzione di lavorati e semilavorati.

Quanto costano le case in Ghana?  

Posso dirle solo questo: ad Accra gli appartamenti più lussuosi e recenti hanno prezzi medi che si attestano tra i 1.500-1.700 €/m², mentre le abitazioni più datate hanno prezzi decisamente più bassi.

Cosa bisogna fare per aprire un'attività nel paese?

Il primo passo è sicuramente quello di registrare un'impresa presso il dipartimento del registro generale nelle forme riconosciute in Ghana, come ad esempio le Companies Limited by shares, le Limited by guarantee o Companies with unlimited liability, ma molto dipende anche dal tipo di attività che s'intende svolgere. Vi sono poi altre incombenze, come l'ottenimento del Taxpayer Identification number una sorta di codice fiscale, ma se viene a trovarmi in Consolato le lascio la documentazione dettagliata.

E la tassazione?

Se si riferisce a un imprenditore estero che vuole investire nel paese la tassazione è molto conveniente. Chi sceglie di operare in una delle Free Zone paga un'aliquota dell'8%, ma solo a partire dal decimo anno di attività. Per i primi dieci anni non paga nulla. Tenga inoltre presente che l'IVA è al 12,5% contro il nostro 22% e i redditi equivalenti alla nostra IRPEF vengono tassati al 15%.

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